In quella sera le sponde riandavo
Del Circo Massimo sull’erta piana
E vidi infine la bassa fontana;
Al suo zampillo la sete piegavo.
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E piacque allor pensar ch’a questa fonte
S’abbeveraron le legioni pronte
Dei padri nostri ch’a tutta la terra
Portaron fede, leggi, lingua e guerra;
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E che quell’acqua ad Augusto imperatore
Lavò la polvere della sventura;
Così alla plebe oppressa alla calura
Per farla forte contro ogni dolore;
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E che vi bevvero pur Paolo e Pietro
Per predicare e non tornare indietro
Per insegnar che il Cristo era risorto
Ch’il Sole nuovo un dì sarebbe sorto;
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Che di Lamarmora gl’irti soldati
Vi sostarono a Roma conquistata
Dopo l’impresa folle e intemerata
Che per la Patria li volle schierati.
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Là che si appressino i nostri nipoti
A raccontare le storie devoti
Di quest’Italia che noi tanto amiamo
E degli altari che qui veneriamo.
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E che sia per sempre la fontanella
La testimone solerte e silente
Del tempo che come l’acqua corrente
Passa per far questa terra più bella.
Samuele Crosetti
Con amicizia letto da Arnaldo Mitola